Max Menetti: «Pronti per una stagione stimolante. Ecco come vedo la mia Grissin Bon»

Il coach biancorosso a ruota libera sul presente reggiano e sulla questione Coppe: «Sono rimasto allibito dal silenzio di media e associazioni. Il movimento rende quel che semina»

Max Menetti è il coach vice campione d’Italia per due volte di fila. Solo chi non ci arriva la considera una sconfitta. E infatti l’allenatore della Grissin Bon che per la sua settima stagione di fila si accomoderà sul pino biancorosso, è carico e pronto per una nuova sfida.




Mancano 12 giorni al raduno e il coach reggiano traccia un bilancio dell’estate della sua squadra. Mercato, rinuncia forzata all’Eurocup e una filosofia di gioco che proverà a costruire anche “spiando” le big del basket europeo e del calcio.

«Sarà un anno particolare perché non riusciremo a completare il nostro percorso di crescita europeo – commenta Menetti – per situazioni che hanno spiegato perfettamente la presidente Ferrarini e l’AD Dalla Salda. Certo, avremo più tempo per lavorare e anche per sperimentare, provando a cambiare determinate abitudini».

ESTATE E SQUADRA

Come si è rilassato e come si sta preparando Max Menetti alla nuova stagione?

Trascorrendo tempo con la mia famiglia e cogliendo l’occasione per andare a imparare qualcosa da altre realtà. Sono stato una giornata intera con il Sassuolo calcio e settimana prossima andrò a Vinovo (centro in cui si allena la Juventus, ndr) proprio per carpire aspetti nuovi, per provare a variare il nostro lavoro. Poi visiterò anche qualche ritiro di squadre europee in giro. Però mi affascina molto questo restyling giovane del nostro roster.




Che motivazione c’è in una stagione dove si giocherà solo in Italia?

Una grandissima motivazione, perché abbiamo un gruppo che farà sicuramente benissimo, provando a riconquistare l’Europa sul campo ed entrandoci dalla porta principale.

Avete perso alcuni leader dello spogliatoio. Come cambiano gli equilibri della squadra?

Guardate, vi dico la verità: c’erano grandi giocatori di cui tutti abbiamo tessuto lodi e importanza, ma è ora di voltare pagina rispettando le carriere di ognuno. Credo sia arrivato il momento di pensare ai nostri giocatori. Aradori ha giocato l’Eurolega, Amedeo è arrivato ai punto di fare un grande passo, così come Polonara e l’importante ritorno di Cervi. Togliamoci dalla testa chi c’era pensiamo al futuro perché quel che abbiamo fatto è merito del gruppo, di tutti.




MERCATO

Ora lavorate per gli ultimi due giocatori da inserire. L’attesa è volta a cercare cosa?

Va fatta una premessa. Siamo usciti dall’Eurocup e pertanto le nostre strategie sono cambiate perché abbiamo un’appetibilità differente. Detto ciò, ci siamo messi in attesa perché dobbiamo fare un mercato profondo, di complemento a una base che già avevamo, mentre altre hanno dovuto rifare il roster da zero o quasi e dovevano sbrigarsi.

Che giocatori saranno?

Certamente un lungo non specchio di Riccardo (Cervi, ndr) ma che abbia caratteristiche diverse perché intendiamo utilizzare lo stesso Cervi in maniera diversa da due anni fa. Poi un “3-4” che dovrà certamente avere una caratteristica, vale a dire l’intensità, perché in questa stagione dobbiamo lavorare molto su di essa.

Si è fatto il nome di Thanasis Antetokounmpo…

Per ora lo teniamo lì, abbiamo bisogno di certezze prima di accendere il tasto di Thanasis; ha caratteristiche precise e vorremo prima garantircene altre in altri ruoli, poi si parlerà del “3-4”.

GIOCO

Ha pensato a una squadra più ad alto ritmo?

Lo siamo sempre stati, ma avendo una settimana a disposizione per lavorare dobbiamo per forza essere intensi. Abbiamo un roster comunque profondo e questo aspetto dovremo curarlo senza prescindere dalla difesa con pressione sugli esterni e un “rim protector”. Poi chiederò altre cose…

Per esempio?

Vorrei che Della Valle e Aradori diventassero anche dei punti di riferimento in impostazione. Servirà tanta leadership tecnica, mettendo in ritmo i compagni oltre alle loro capacità offensive. Entrambi hanno questa caratteristica in faretra.

ITALIA ED EUROCUP

Come valuta il pre-olimpico della Nazionale?

Non mi sono stupito, sono sincero. La Nazionale è la terza volta che fallisce le Olimpiadi e credo che il tutto sia uno specchio di quel che siamo. Esprimiamo questo ed quello che meritiamo. Una Nazione che lascia fuori dalle coppe quattro squadre non stupisce, in giro per il Mondo, che non vada ai Giochi.

Dica la sua sulla questione Eurocup.

Mi limito a dire questo: al di là delle opinioni delle parti lese, vedo un movimento che si è fatto scivolare addosso tutto come se niente fosse. Nessuno ha mai parlato. Media nazionali e locali totalmente silenti, associazioni varie, intese come gruppi, che non proferiscono parola. Non ho visto nulla che si muovesse come categorie e come stampa. Un silente assenso. Sono rimasto allibito e sorpreso. Mi sarei aspettato anche che qualcuno avesse detto “Pallacanestro Reggiana ha sbagliato”, semmai; invece nessuno. Ne’ in senso ne’ nell’altro.