Cosa rende questa Grissin Bon diversa dalle precedenti? La dinamicità

Il nostro esperimento: confrontare, sulla base di sei parametri, la versione 2016-2017 della Grissin Bon con quella delle ultime due stagioni. Ecco cosa renderà la squadra di Menetti di quest'anno diversa dalle precedenti.

Tre immagini per tre stagioni: da Cinciarini ad Aradori, passando per Kaukenas (foto Pellegrini)

Il confronto fra squadre di annate diverse è sempre stato un mestiere complesso. Se a questa difficoltà aggiungiamo il fatto che due squadre le abbiamo già viste e misurate anche nei risultati, mentre l’ultima è ancora sulla carta, l’impresa diventa titanica e ogni affemazione diventa niente più che una scommessa. L’impresa che vogliamo provare a compiere è paragonare le tre squadre che hanno portato sul petto (e porteranno) il marchio Grissin Bon, ovvero la Pallacanestro Reggiana di capitan Cinciarini, quella di capitan Kaukenas e la prossima, quella di capitan… Aradori. Vedete, già poche righe ed ecco la prima scommessa.

Le squadre sono misurate su sei caratteristiche, alle quali viene assegnato un numero da 1 a 5.

completo

Atletismo

Delroy James porterà ateltismo
Delroy James porterà ateltismo

La Reggio degli ultimi anni è sempre considerata, forse anche esagerando un po’, una squadra non atletica e con problemi a rimbalzo. Nel roster del prossimo anno, Delroy James sostituisce Silins, pareggiandone l’atletismo difensivo, ma con in più la capacità di finire al ferro facendo rumore, mentre Lesic non sarà Gani Lawal, ma è molto più atletico di Lavrinovic. Il risultato dell’equazione sarà una squadra più atletica degli altri anni, pur mantendendo le caratteristiche tipiche della Reggio Emilia che conosciamo.

Fisicità

I muscoli di Veremeenko indubbiamente mancheranno alla formazione biancorossa
I muscoli di Veremeenko indubbiamente mancheranno alla formazione biancorossa

La squadra più fisica delle tre analizzate è senza dubbio stata quella dell’anno appena passato, tanto e vero che l’insolità fiscalità degli arbitri negli ultimi playoff, ha dato non pochi problemi ai biancorossi. Perso Veremeenko, Reggio torna ad essere una squadra con fisicità nella media del campionato, anche se bisogna capire come verrà utilizzato James e se Menetti vorrà esplorare la possibilità di dargli minuti da ala piccola.

Attacco

Abbiamo visto Derek Needham soprattutto con compiti difensivi negli scorsi playoff: questa stagione sarà incisivo anche in attacco?
Abbiamo visto Derek Needham soprattutto con compiti difensivi negli scorsi playoff: questa stagione sarà incisivo anche in attacco?

La squadra con maggior talento offensivo è, e rimarrà, quella della stagione 2015/16. Sicuramente l’anno prossimo verranno mancare le doppie uscite e i pick and roll centrali di Kaukenas, così come la regia in post di Lavrinovic. Tuttavia, la Reggio del futuro vivrà su nuovi equilibri e su tre nuovi giocatori: Cervi, Gentile e Needham. Se pensiamo di conoscere le loro caratterstiche ci sbagliamo, perchè per un motivo o per l’altro, scenderanno sul parquet di via Guasco (?) giocatori completamente nuovi. Cervi, ad esempio, ha aggiunto movimenti e sicurezza nei propri mezzi e Menetti lo userà in maniera molto diversa. Gentile verrà utilizzato in un nuovo ruolo e non sarà condizionato dai problemi fisici. Per lui i playoff 2016 sono stati un buon antipasto. Infine Needham, che avrà finalmente il tempo per entrare nei meccanismi del gioco reggiano, aspetto fondamentale per un playmaker

Difesa

Il ritorno di Cervi cambia gli assetti difensivi della prossima Grissin Bon: torna un "rim protector"
Il ritorno di Cervi cambia gli assetti difensivi della prossima Grissin Bon: torna un “rim protector”

La perdita di Veremeenko si farà sentire, così come l’apporto nelle gare importanti di OJ Silins come arma tattica. Tuttavia, un Derek Needham disponibile per tutta la stagione e l’ecletticità di Delroy James, possono in parte colmare queste falle. Ma la vera chiave difensiva reggiana, porta il nome di Riccardo Cervi, che aggiunge al mazzo di Menetti la carta della difesa a zona, quasi bandita la scorsa stagione e che scommettiamo tornerà in auge come fu nella stagione 2014/15. Lo staff tecnico reggiano ritrova il suo “rim protector”, caratteristiche che nonostante l’altezza, non aveva Vladimir Golubovic

Personalità

Andrea Cinciarini era il simbolo di una versione della Grissin Bon che non mollava mai
Andrea Cinciarini era il simbolo di una versione della Grissin Bon che non mollava mai

La squadra di Cinciarini e Diener aveva grande personalità. Difficile giocare una gara 4 a Brindisi con le spalle al muro e vincere. Difficile andare a Venezia e portarsi a casa lo scalpo dell’avversario in Gara 7. Quella della stagione 2014/15 era la classica squadra che non mollava mai e che anche sul -10 in trasferta aveva spesso la forza di tornare a contatto. L’anno scorso, la personalità è stato l’aspetto più critico, sopratutto a detta dello staff dirigenziale (leggi Dalla Salda e Frosini), che ripetevano spesso gli stessi concetti dopo le partite. Ma allora come è possibile che se togliamo Kaukenas e Lavrinovic alla squadra dell’anno scorso, il livello della personalità rimanga uguale? Semplice: il fatto che spariscano dei leader tecnici ed emotivi può essere utile a redistribuire in maniera democratica le responsabilità e di coseguenza far crescere i singoli e la squadra.

Dinamicità

Sava Lesic
Alla voce “lungo dinamico” Sava Lesic si candida ad essere tra i primi in Italia

Intanto chiariamo. Per dinamicità intendiamo la capacità difensiva di poter cambiare su avvesari di taglia diversa e la capacità offensiva di giocare in transizione. Mai come quest’anno Menetti ha in mano un roster con il quale giocare un basket veloce, leggero e aggressivo. Lesic corre benissimo il campo, così come James, mentre non c’è bisogno di parlare di Della Valle e Polonara. A maggior ragione con un solo appuntamento settimanale, crediamo che sarà “ritmo” la parola chiave della stagione, in entrambe le metà campo e per quaranta e forse più minuti. 

Pietro Chierici