Momenti elettrizzanti, scariche di adrenalina come poche altre ce ne sono su di un campo da basket. Momenti che fanno impazzire i tifosi e che caricano la squadra. A volte capaci di far ritrovare l’inerzia alla squadra che li vive.

La schiacciata è forse il gesto ancor oggi maggiormente pieno di emotività per chi segue il basket. A Reggio, nel recente passato (diciamo negli ultimi 15 anni) si sono visti signori specialisti di questo fondamentale. Per la stragrande maggioranza USA, ma con qualche eccezione proprio nei giorni nostri. Ecco la top5 degli schiacciatori che hanno vestito la casacca biancorossa.

ACHILLE POLONARA

Se lo chiamano Polonair un motivo c’è e vogliamo iniziare proprio da lui. Specialità della casa: tap-in a rimbalzo d’attacco che fa scattare gli antifurti nei controviali della circonvallazione e alley-oop. Polonara è un atleta con gambe da giocatore di colore e nei suoi due anni reggiani ha dimostrato di poter davvero fare male “a rimorchio” e in situazioni particolari. Quella contro Sassari nella serie finale dello scorso anno è forse quella che ha alzato maggiormente il livello dei decibel nel PalaBigi, ma è una delle tante da far perdere la voce.

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JAMES WHITE

E non è lesa maesta non metterlo lassù. Ma non è una classifica, siamo semplicemente partiti da chi è ancora a Reggio. “The Flight” è conosciuto in tutto il mondo per essere uno tra gli schiacciatori più elettrizzanti, soprattutto quando – e speriamo non ci legga – aveva qualche anno in meno. La schiacciata dalla linea del tiro libero il suo marchio di fabbrica, ma per sua stessa ammissione questa schiacciata è quella che più lo ha entusiasmato durante l’anno reggiano. Vittima lo Szolonki in Eurochallenge…con sorriso beffardo annesso nel post affondata.

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PAUL MCPHERSON

Probabilmente lo schiacciatore più puro che sia mai passato da Reggio. Nonostante la sua altezza non elevata, McPherson era capace di fare roba spaventosa. A Siena, nella sua parte di stagione in maglia Bipop-Carire, guadagnò applausi dal pubblico del PalaEstra per i tre capolavori qui sotto. I rapporti tra lui e i tifosi reggiani sono naufragati nel sud più profondo l’anno dopo, quando durante una partita contro Livorno in terra toscana e lui in maglia amaranto fece rimbalzare la palla sul tabellone per un auto-assist, schiacciando sulla testa di Benjamin Ortner e voltandosi verso la panchina biancorossa in segno di scherno. Ecco…forse l’uomo era così, ma lo schiacciatore faceva paura.

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KRIS CLACK

Una gara su tutte. Bipop vs Scafati, 2001: Clack decise, nel terzo quarto, di mettere in piedi un vero show e per tre volte di fila volò sulla testa di Pino Corvo, Kenny Gregory e compagni per depositare alley-oop spaventosi, uno dei quali spostò il canestro dalla sua sede in campo. Memorabile anche un 360° in una amichevole pomeridiana contro Trieste per una squadra reggiana che poi non riuscì a conquistare la Serie A. Giocatore completo, difensore eccellente e spettacolo puro, ma quei “garretti” erano davvero al tritolo.

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JIMMY BAXTER

Siamo certi ve lo ricordare. Arrivò a Reggio nella pletora di giocatori che provarono raddrizzare una stagione nata male e finita con la retrocessione in Legadue. Jimmy Baxter, atleta che era in grado di fare altro ma aveva in faretra anche l’atletismo, fece esplodere il Bigi in una gara contro Milano: contropiede di Beard, Lamma che consegna a un Baxter a rimorchio…chiedete a Sven Schultze (mai amato dalle parti di via Guasco) se questo urlo che ha seguito il più classico poster se lo ricorda ancora.

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HONORABLE MENTION

Ci sono altri super atleti che hanno vestito la maglia biancorossa, anche se qui in terra emiliana non hanno messo in mostra questo lato spettacolare. Citiamo Ricky Minard (una su tutte: la schiacciata a rimbalzo d’attacco dopo il suo errore al tiro contro Avellino, sempre nell’annata maledetta della retrocessione. La gara della maglia messa sul parquet a monito per tutti, per intenderci) e Robert Hite, tiratore mostruoso arrivato alla Trenkwalder di Ramagli che uscì in semifinale contro Veroli nel 2010. Nella serie dei quarti contro Vigevano, Hite – oltre ad esultare in faccia alla curva di casa in gara4 in terra lombarda – piazzo un paio di schiacciate che per poco non creparono i ferri.