Dopo Sassari, prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle avversarie della Grissin Bon nella prossima Serie A. Approfittiamo del Torneo di Jesolo, che ha visto i biancorossi in finale proprio contro di loro, per spostare il nostro focus sulla Reyer Venezia.
UMANA REYER VENEZIA
IL ROSTER
GUARDIE: Stefano Tonut (Ita, conf.), Riccardo Visconti (Ita, conf.), Tyrus McGee (Usa, Cremona), Marquez Haynes (Usa, Panathinaikos), Ariel Filloy (Ita, Pistoia).
ALI: Melvin Ejim (Can, conf.), Michael Bramos (Gre, conf.), Jeff Viggiano (Ita, conf.), Hrvoje Peric (Cro, conf.).
CENTRI: Tomas Ress (Ita, conf.), Jamelle Hagins (Usa, Aris Thessaloniki), Ben Ortner (Aut, conf.).
ALLENATORE: Walter De Raffaele (Ita, conf.).
IL FLASH SULLA SQUADRA
Tra le squadre che ha cambiato meno; lo ha fatto però in ruoli chiave: in primis la cabina di regia, ma anche sotto le plance. Come accade da qualche anno ormai, è la prima “big” a completare la squadra, arrivando a fine luglio già con l’organico fatto. Le caratteristiche? Tante alternative tecniche, forse addirittura troppe e una fisicità di base sopra la media, soprattutto dal “3” in su.
LE ASPETTATIVE
Siam sempre lì: una squadra che ha dimostrato negli ultimi due anni di valere le prime quattro, ma a cui è sempre mancato il classico centesimo per fare un euro, cioè arrivare in finale scudetto. Sarà questo l’anno buono?
LE INCOGNITE
Sono più che altro legate alla possibilità di inserire alcuni singoli nel contesto di una squadra che ha, come detto, tante, tantissime bocche da fuoco: Haynes viene da una stagione tra pochi alti e molti bassi, Peric ha passato più tempo in infermeria che in campo. Poi, c’è la crescita di un Tonut che richiede spazio e responsabilità che rischia di “offuscare” Bramos e Viggiano. Insomma, premesse per fare bene ce ne sono eccome, ma la sfida è altresì stimolante per lo staff tecnico.
L’AGO DELLA BILANCIA
Nel precampionato ha impressionato per impatto il lungo Jamelle Hagins, ma per le sorti del team si passerà sempre e comunque dalle mani di MarQuez Haynes: se tornerà quello focalizzato, responsabilizzato e leader tecnico dei tempi di Siena, dove con il suo pick and roll centrale spezzava le difese e creava per sè e gli altri, allora Venezia avrà fatto jackpot. Per farlo però la sensazione è che dovrà rinunciare a qualcosa dell’attuale assetto, o modificare qualche equilibrio.