Mancano 10 giorni esatti al primo appuntamento stagionale per la Grissin Bon, la Supercoppa. BaskeTime prosegue il cammino alla scoperta delle avversarie della squadra reggiana. Una di esse, autrice di una grande stagione 2015/16, avrebbe voluto essere tra le quattro del 24-25 settembre a Milano, ma ha pagato una grande cavalcata in Eurocup. Quest’anno però vuole confermarsi ad alti livello. Parliamo della Dolomiti Energia Trento.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO
IL ROSTER
GUARDIE: Aaron Craft (USA , Santa Cruz Warriors-NBDL), Toto Forray (ITA, conf.), Andrea Bernardi (ITA, Verona), Diego Flaccadori (ITA, conf.)
ALI: David Lighty (USA, Asvel Villeurbanne), Riccardo Moraschini (ITA, Mantova), Joao Gomes (POR, MoraBanc Andorra), Isacco Lovisotto (ITA, Treviso giovanili)
CENTRI: Filippo Baldi Rossi (ITA, conf.), Johndre Jefferson (USA, Torku Konyaspor), Dustin Hogue (USA, Nea Kifissia), Luca Lechthaler (ITA, conf.)
COACH: Maurizio Buscaglia (ITA, conf.)
IL FLASH SULLA SQUADRA
La botta della forzata rinuncia all’Eurocup, come per Reggio, ha palesemente mosso il mercato della Dolomiti Energia verso una strada diversa da quella prospettata. Di certo la formazione di coach Buscaglia ha tutto (esperienza, atletismo e fisicità) per poter dire la propria nella corsa alle prime posizioni del campionato. Probabilmente manca un vero go-to-guy al quale aggrapparsi quando le cose non andranno al meglio in attacco, ma Lighty ha l’esperienza per potersi trasformare in questo tipo di giocatore, seppur non con costanza.

LE ASPETTATIVE
Ci si aspetta tanto da Aaron Craft, play bianco che ha già assaggiato l’Europa in maglia Szolnoki e che è stato eletto miglior difensore dell’anno in D-League. Da lui e dall’apporto dei centri, Jefferson e l’undersize Hogue passerà il resto delle possibilità di una buona riuscita della stagione trentina. Forray, Baldi Rossi e soprattutto Flaccadori – assieme a coach Buscaglia – sono le garanzie che ti può dare una base solida. Dal giovane italiano ci si aspetta l’esplosione definitiva.
LE INCOGNITE
L’apporto di giocatori come Gomes e lo stesso Hogue è certamente un’incognita. Trento da l’impressione di aver bisogno di trovare una quadratura del cerchio perfetta per poter aspirare alle zone di classifica a cui è ormai abituata. Poi, come detto, c’è una carenza realizzativa: Lighty può essere leader offensivo ma solo a tratti. Da chi si andrà quando la difesa avversaria riuscirà a limitarlo?
L’AGO DELLA BILANCIA
E anche l’ago della bilancia potrebbe essere proprio questo: il trovare un equilibrio offensivo perfetto. Di certo dall’apporto degli esterni passerà tanto, ma per il gioco di Buscaglia sarà interessante anche valutare l’impatto di Jefferson, giocatore abbastanza stanziale e molto verticale a cui Trento non è abituata. La sensazione è di aver davanti un progetto preciso, semmai non costruito con le primissime scelte (vedi Reggio) ma che potrebbe diventare molto interessante se tutto ruoterà al meglio. E a Trento le cose hanno dimostrato di saperle fare bene.