Ultimi giorni prima dell’esordio in Serie A per la Grissin Bon e ultimi giorni alla scoperta delle avversarie reggiane. Oggi tocca alla Betaland Capo d’Orlando dei due ex Drake Diener (in campo) e Flavio Fioretti (in panchina).
BETALAND CAPO D’ORLANDO
IL ROSTER
GUARDIE: Bruno Fitipaldo (ITA – URG, Obras Buenos Aires), Drake Diener (USA, Zaragoza), Tommaso Laquintana (ITA, conf.), Zoltan Perl (UNG, conf.).
ALI : Janis Berzins (LAT, Valmiera), Dominique Archie (USA, Ostenda), Vojislav Stojanovic (SRB, conf.)
CENTRI: Antonio Iannuzzi (ITA, Omegna), Sandro Nicevic (ITA, conf.), Mario Delas (CRO, Tallin)
COACH: Gennaro Di Carlo (ITA, conf.)
IL FLASH SULLA SQUADRA
La scorsa stagione l’arrivo nel girone di ritorno di Ryan Boatright “salvò” la squadra da un finale pericoloso, traghettandola alla salvezza. L’imprinting, pur con differenti protagonisti, è rimasto però lo stesso: un organico di base molto giovane, con alcuni elementi di grandissima esperienza (Diener, Nicevic) a far da “chiocce”.
LE ASPETTATIVE
La volontà della società dei Sindoni resta quella di mantenere la categoria soffrendo il meno possibile: sulla carta questa possibilità c’è, nonostante l’organico abbia indubbiamente alcune carenze strutturali. Dall’altra parte però c’è anche talento e tutto sommato anche una discreta profondità di rosa, soprattutto se i giovani Perl, Berzins e Stojanovic riusciranno a fare passi in avanti a stagione in corso.
LE INCOGNITE
Sotto canestro quella della Betaland è stata una ricerca costante ad un pivot titolare che, alla fine, ha portato a Mario Delas: un atleta che non rappresentava la prima scelta e che ha nel contratto una clausola d’uscita tra due mesi. Dietro di lui, solo l’espertissimo Nicevic: per il resto ci sono Iannuzzi e Archie, che non sono lunghi puri. Insomma, se c’è un reparto dove Capo d’Orlando può soffrire, questo è quello dei lunghi.
L’AGO DELLA BILANCIA
Sarebbe fin troppo facile dire Drake Diener: torna in un contesto climatico e ambientale che favorisce anche le sue condizioni “psico-fisiche” legate al Morbo di Crohn, in più giocherà solamente una partita a settimana. Insomma, può tornare a fare il leader tecnico, se starà bene, anche senza fare 20 punti a partita. L’altra grande attesa è sul play Fitipaldo: un uruguaiano che ha sempre giocato in Argentina che si affaccia realmente per la prima volta al basket europeo.