Dopo il KO contro Caserta Max Menetti ha comunque di che sorridere. Per la prima volta da inizio stagione la Grissin Bon avrà a disposizione tutti gli effettivi, grazie al rientro di Strautins. E infatti il coach reggiano porterà solo i professionisti in panchina al PalaDozza.
La conferenza di presentazione della partita contro Sassari è stata anche l’occasione per mettere qualche puntino su “i” riguardo a quanto visto proprio a Caserta. Menetti però parte prima analizzando la settimana.
«Finalmente riabbracciamo Strautins che è pronto e al 100% – confessa il coach reggiano – e con una settimana di ritardo arrivano con il roster al completo al campionato. E’ stata una settimana di lavoro intenso e proficuo e poi c’è il fattore “nostro popolo”…».
…e infatti riabbracciate i vostri tifosi seppur non al PalaBigi
Ma giochiamo nella nostra seconda casa, quella che definisco una “casa al mare”, dove comunque avremo davvero tutti i nostri tifosi. Da quel che so sono circa 1000 i biglietti venduti oltre agli abbonati che verranno con una ventina di pullman e mezzi propri, e tanti altre società sportive. Pertanto ci aspettiamo davvero una grande atmosfera in una cornice dove abbiamo fatto sempre grandi partite e ci evoca meravigliose emozioni. Ci sarà un grande esodo.
E voi cercate la prima vittoria in campionato. Come sta la squadra?
A Caserta per primi noi stessi non siamo stati contenti di quanto visto. Vogliamo assolutamente mettere in campo tutto quel che abbiamo fatto in settimana ma anche durante la pre-season, perché dobbiamo ripartire dalle buone cose fatte in questi mesi. Sarebbe strano fossimo perfetti adesso, nessuno lo è, però dobbiamo fare qualcosa in più.
Cosa si aspetta dai suoi ragazzi?
Grande temperamento, grande voglia, grande intensità e un miglioramento un pO’ su tutto. Poi mi aspetto pazienza da parte della nostra gente, perché è vero che abbiamo attori che hanno disputato una o anche due finali scudetti, ma la squadra ha cambiato tanto e ha bisogno di tempo per arrivare a rendere al meglio.
Sassari che squadra è?
E’ presto per definire tutte le squadre, a questo punto del campionato. Però hanno mantenuto intatta l’ossatura societaria e credo che con Federico Pasquini si sia mantenuta continuità col passato. A livello di giocatori, molto importante è lo zoccolo duro degli italiani che sono una chiave della mentalità di Sassari. A loro sono stati aggiunti atleti esperti e che conoscono già il campionato italiano come Johnson-Odom e Carter.
Si parla tanto degli stranieri, ma a Caserta non pensa sia mancata anche una guida da parte degli italiani?
Guardate, io non distinguo italiani o stranieri, io ho visto una squadra che non ha giocato come vorrebbe. Gli stranieri sono vogliosi di aiutare la squadra ma la stessa deve entrare nell’ottica di farli rendere giocando come tale, entrando in un meccanismo dove anche loro possano dare il 100%.
Qualcuno accusa una mancanza di leadership…
Credo che ci focalizziamo troppo su quel che era. La leadership in una squadra è diffusa. Noi a Reggio stiamo puntando il dito su qualcosa a cui le altre squadre si abituano, il cambiamento. Quando paragoniamo il passato al presente sbagliamo. Se smettiamo di farlo si penserà più al giocare insieme, come abbiamo sempre fatto. Io a Caserta non ho visto una squadra senza leadership.