Guardate che non era mica scontato. Non era mica scritto da nessuna parte che – con l’estate di politica applicata al basket – si arrivasse a questo punto. Reggio Emilia ha riempito o quasi il PalaDozza. Quattromilaseicentosettantuno persone che “si son prese su”, come diceva mia nonna, e hanno deciso di passare una serata a Bologna per stare vicino alla squadra, anche se Sky era una provocante fiera che le poteva legare al divano.
Quattromilaseicentosettantuno che hanno scelto di esserci, di rendere biancorosso uno storico impianto del basket. Ancora una volta, ma non come le altre volte. L’Eurochallenge era il goloso banchetto, ok, l’Eurocup sembrava un disturbo per tanti. Ora Reggio ha riempito l’impianto in campionato. Record per una gara casalinga dei biancorossi.

Battiamoci il pugno sul petto, in segno di orgoglio. Perché 3352 abbonati, con tutto quello che il “sistema” ha generato in questa estate di lotte extra-cestistiche, vogliono dire che Reggio il basket lo ama. E di conseguenza, 4671 tifosi a Bologna vogliono dire che il basket, Reggio, lo vuole e lo vuole ferocemente.
Siamo un popolo che vuole soffrire, vuole lottare, vuole affezionarsi a questi ragazzi. Siamo da applaudire. Siamo l’esempio che forse questo sport ha ancora una speranza. Siamo quelli che hanno reso il PalaDozza una fornace biancorossa. Siamo quelli che dentro al nuovo PalaBigi saranno già stretti. Siamo i quattromilaseicentosettantuno.