Si parla sempre più di impiantistica sportiva italiana e ci si lamenta di quanto sono vetusti e inadatti il 90% dei palazzetti dello sport. La risposta? Abolire il fondo per la mutualità che serviva per apportare diverse migliorie ad essi partecipando al bando per l’assegnazione di una quota.




Verrebbe da sgranare gli occhi, se il “Belpaese” non ci avesse già abituato a questo e altri controsensi da tempo immemore e con repliche costanti.
E cosa c’entra in tutto questo Pallacanestro Reggiana? C’entra eccome. Perché grazie a quel fondo da alcuni anni la società biancorossa era riuscita ad apportare migliorie significative all’impianto di via Cassala, intraprendendo la strada dell’omologazione per campionati anche di categoria superiore alle giovanili, oltre che a metterlo a disposizione di scuole e altre attività.
Ma andiamo per ordine.

I FATTI
Otto anni fa (2008) la Legge Melandri che ha istituito la vendita dei diritti tv calcistici, introduceva un obbligo: parte di questi soldi (10%) sarebbe stata distribuita a finanziamento di “soggetti deboli”.
Cioè? Un 6% a Serie B e LegaPro e un altro 4% a progetti non calcistici per infrastrutture, sicurezza, impiantistica sportiva e investimento diretto sui vivai delle società.
Questo mediante una Fondazione (Fondazione della Mutualità, appunto) che avrebbe avuto il compito di distribuire questi fondi. Dopo diversi anni di attesa (cinque, dal 2008), la Fondazione iniziò ad operare.
Nella giornata di ieri un emendamento al Decreto Fiscale ha cancellato gli articoli che sancivano la istituzione di questa Fondazione, riassegnando direttamente alla Federcalcio tutta la quota pari a quel 10%. E a chi finiranno? Tutti al calcio, tra Serie B via via fino alla Federazione Dilettanti, con un 1% che resterà alla FIGC stessa….Welcome to Italy…




PALLACANESTRO REGGIANA E LA CASSALA
Di questo fondo era riuscita – mediante partecipazione a un bando – a usufruirne Pallacanestro Reggiana negli ultimi anni. I soldi incassati (alcune decine di migliaia di Euro), la società del patron Landi li ha destinati al miglioramento dell’infrastruttura che direttamente gestisce per conto della Fondazione dello Sport (quindi Comune di Reggio), vale a dire la palestra Chierici di via Cassala. Rifacimento parquet, spogliatoi, arredamenti e porte. Mica roba da poco per una palestra frequentata non solo dalla società reggiana ma da altre realtà della nostra città e anche da scuole.
Insomma, un fondo a lei destinato messo al servizio di se stessa e della collettività (perché quando cesserà la concessione come soggetto gestore, tutto rimarrà a disposizione della Fondazione e quindi del Comune di Reggio).
Ebbene ora, con questo colpo di spugna, queste possibili migliorie impiantistiche potrebbero subire un duro colpo per i prossimi anni, anche se il Governo pare aver già rassicurato riguardo alla messa a disposizione di una somma di denaro simile, anche se non direttamente proveniente dal Calcio che – ma non serve neanche sottolinearlo – continua ad essere l’unico sport al quale si interessa la politica.