Sconfitta pesante in quel di Pistoia per la squadra reggiana, che cade per la quarta volta di fila in trasferta disputando una partita di poca energia e tanta confusione.
La Grissin Bon prova a reggere l’urto nella prima parte di gara, poi si disunisce cercando di recuperare e permette alla squadra di coach Esposito di mettere punti a referto che risultano decisivi.
I motivi del KO? Diversi, certamente. Proviamo a cercarli come al solito nei numeri con i nostri Analytics.
5/15, 9: sono i tiri realzzati/tentati dal campo e le palle perse del terzo quarto, decisivo per il KO. Reggio aveva tenuto bene a rimbalzo fino a quel momento, ma il problema è che non ha mai fatto canestro quanto serviva. E le palle perse sono state devastanti, anche se – ha spiegato coach Menetti – era un rischio contemplato perché ha chiesto alla squadra di rischiare alzando il ritmo dopo un avvio tranquillo di parziale. Con quei minuti interminabili senza segnare e quei palloni regalati a Pistoia, tutto si è complicato tremendamente.
30 vs 32: sono i minuti giocati da James+Lesic contro quelli di Bonacini+Strautins. I baby reggiani sono stati in campo per 2′ in più di due stranieri (quelli principali con Needham) della squadra reggiana. Da uno il vuoto pneumatico più totale (James), dall’altro qualcosa nel primo tempo e pochissimo nella ripresa, dove infatti Menetti, nel momento decisivo, gli preferisce Cervi seppur non al massimo. Contro Magro e Crosariol Lesic avrebbe – per caratteristiche – potuto banchettare, in pop o attaccando il recupero, ma mai questo è accaduto.
1/11, 7/14: sono i tiri tentati e realizzati da 3 e dalla linea dei liberi alla chiusura del primo tempo, quando Reggio si è trovata sotto di 8 ma con una gara ancora da giocare. Impossibile pensare di vincere su di un campo come il PalaCarrara senza percentuali decenti dal campo. Impossibile se anche dai liberi (e la Grissin Bon ne ha tirati tanti nel primo tempo) vengono realizzati con il 50%. E i tiri da 3 non sono stai tiri forzati, sono stati tiri in ritmo “non da Reggio”, perché è stata giocata una gara in un ritmo mai adatto alla situazione.