Ritmo. Parola chiave di questa parte di stagione biancorossa. Il ritmo che contro Milano ha permesso di mettere in difficoltà una corazzata come l’EA7 ma che – mai con continuità – è stato trovato contro Pistoia.

La Grissin Bon, da quando ha subito l’infortunio di Gentile prima e Della Valle poi, ha scelto di modificare il suo approccio all’attacco. Alzare i ritmi per provare a sfruttare opzioni offensive che a gioco ragionato non ci sarebbero. Questo è parso evidente sul campo, ma i numeri confermano questa tendenza? La risposta è si.

DI CORSA, COME MAI PRIMA

pace




Questa tabella riassume quanto fatto dai biancorossi sino a oggi in campionato, gara per gara. Le righe incrociate in rosso analizzano proprio l’aspetto del ritmo. “Pace”, appunto. Cioè quanti possessi Reggio ha durante un partita.

Ebbene, dalla sfida contro Varese, (infortunio di Gentile quasi subito nel match), la formazione di Max Menetti ha impresso una decisa accelerata alla sua azione offensiva. Nelle dieci gare precedenti mai era andata oltre i 74.7 possessi, mentre alla sfida del PalaA2A è sempre andata oltre i 77, con il picco di quasi 82 della sfida di Bologna contro l’EA7. Cosa significa? Che ora Reggio corre. Transizioni, mezze transizioni, ricerca della giocata molto presto durante l’azione.

Attenzione però. Correre non vuol dire vincere e nemmeno perdere con certezza. Come ogni cosa in medio stat virtus; e infatti le due gare migliori della Grissin Bon di questa stagione sono vs Milano (81.9 di Pace) dove si è corso tanto e ad Avellino (68.2 di Pace) dove invece la squadra reggiana ha “camminato”. Perché? Perché occorre adattarsi all’avversaria e andare di letture. Contro Milano questo ha permesso di non far pensare ed esaltare una difesa che infatti è andata in difficoltà, mentre in terra campana ha fatto il contrario: far pensare Avellino, che rende molto meglio viste le caratteristiche dei giocatori.




Ora la squadra reggiana corre e questo ha abbassato anche le percentuali di “Floor”, cioè i possessi che sono terminati con un canestro rapportati ai possessi totali. Di conseguenza l’Offensive Rating. Reggio ha scelto di correre con questa struttura di precaria profondità del roster, ma questo non ha funzionato bene come contro Milano nelle altre tre sfide esterne. Contro Pistoia non l’ha fatto nel suo ritmo, provando a rallentare poi a riaccelerare senza troppo costrutto e fermando molto la palla.

Serve equilibrio, alzando il ritmo ma mantenendo lucidità. Contro Pistoia, Torino e Varese questo non è successo.