Una moneta ha sempre due facce. Ieri la Grissin Bon le ha messe in mostra entrambe, in modo parecchio fragoroso: un primo quarto di ottimo livello, come approccio offensivo soprattutto e 30′ in declino costante, fino ad arrivare al -12 finale che è stata una perfetta rappresentazione della gara disputata da Trento, che ha cucinato a fuoco lento i biancorossi tenendo sempre alta intensità e concentrazione.
Reggio rientra in quel tunnel nero che pareva essere alle spalle e ora deve fare i conti con tante squadre che accorciano la classifica. Lo staff tecnico avrà di che lavorare in settimana, ma ieri è emerso un deficit di cattiveria agonistica palese e ingiustificato, vista l’avversaria e la posta in palio.
Dove ha perso la gara di ieri Reggio? Proviamo ad analizzarlo nei nostri analytics.
14,39,29: sono i rimbalzi offensivi catturati da Trento, quelli totale della squadra di Buscaglia e quelli di Reggio. Intensità, fisicità, prontezza sulle “fifty-fifty balls” e tanta voglia in più. Il delta a rimbalzo chiarisce forse meglio di ogni altra cosa in campo questo aspetto. La Grissin Bon ha perso lì questa sfida, nella voglia, nella fame di azzannare parquet e ogni pallone che vagasse su di esso.
14-30: è il differenziale al tiro libero tra le due squadre. Reggio ha fermato l’attacco, si è schiantata come un’onda su uno scoglio sulla difesa trentina e ha perso ritmo. Trento invece, con attività e mobilità, ha tirato una marea di liberi conquistati da fallo a rimbalzo d’attacco.
I 10 assist di De Nicolao sono oltre il 50% del totale della squadra e troppe volte si è scelto di attaccare in 1vs5 senza far muovere una difesa che se fatta riposare ti stritola. Problema ormai cronico della squadra reggiana: quando va in difficoltà prova a uscire dal momento buio a cornate dei singoli.
1/12: sono i tiri tentati e segnati da 2 punti nel terzo quarto da parte della Grissin Bon. Ed è un dato importante, perché a inizio gara la squadra reggiana aveva capito che andare sotto da Cervi e Reynolds era una strada importante, ma da quel momento in poi ha smesso di farlo con continuità e – soprattutto – timing e precisione. L’andare sotto per questa squadra è fondamentale e attiva anche gli esterni che trovano maggiore spazio.