C’era una volta quella squadra delle sette vittorie. C’era una volta, soprattutto, l’anima di quella squadra. Perché la sconfitta di ieri sera a Desio contro Cantù è l’emblema palese di un aspetto preoccupante: questa Grissin Bon in questo momento è in un tunnel nero pece da cui non riesce a risollevarsi con le proprie forze.
Si può discutere di mille aspetti tecnici, di mille questioni tattiche, ma quel che le ultime sconfitte hanno in comune è un denominatore comune: l’impressione che quel fuoco sacro che ardeva a inizio stagione ora non ci sia più e sul campo, in alcune situazioni, è palese.
La domanda che che frulla in testa è una: perché? Saremmo stregoni o indovini se provassimo a cercare di capirlo, perché davvero qui si è di fronte a un problema psicologico enorme e che solo chi è all’interno dello spogliatoio può davvero comprendere. Perché certe dinamiche da lì è giusto che mai escano.
E allora ci limitiamo a qualche quesito.
Perché non si è voluto dare fiducia alla leadership – condivisa o no che fosse – del 7-1 di inizio stagione e si è voluto inserire elementi ingombranti e che era palese andassero ad alterare gli equilibri creati col misurino in estate e col lavoro?
Perché questa squadra – visto che alla fine in campo ci vanno i giocatori, al netto di ogni possibile dinamica – non riesce a digerire alcuni cambiamenti che sono stati fatti e si assistono a prestazioni che non abbiamo il timore di definire “da amante tradita”?
Capirete bene che i panni sporchi, per questi aspetti, è meglio vengano lavati in famiglia e giustamente non “nell’Agorà” mediatica e da social media. Però vanno lavati, ne va controllato il lavaggio, vanno stesi e fatti asciugare, una volta per tutte. Perché la “stagione di transizione” fino a due mesi fa mica lo era tanto, anzi.
Per questo va guardata in faccia la realtà: non bisogna (bisognava…) sprecare quanto di buono era stato fatto, mentre ora, non la classifica – perché al di là della disperazione del tifoso, è corta per tutte – ma l’atteggiamento, è quello di chi ha una montagna di panni sporchi nella cesta da lavare.