La Grissin Bon ha ritrovato finalmente la vittoria – convincente – dopo un periodo nero, nerissimo. Il successo a Pesaro ha ridato ossigeno alla truppa di coach Menetti, che oltre ai due punti ha avuto modo di veder confermati i progressi dal punto di vista di chimica e intensità che erano già parsi evidente contro Avellino, seppur il risultato finale non avesse arriso ai reggiani.

Ora restano sette gare, di cui quattro in casa e tre in trasferta, per provare a conquistare i playoff nella miglior posizione possibile.




Ed è proprio dalla marcia casalinga che Reggio deve ripartire per trovare continuità e fiducia, posto che se questa squadra riuscirà a trovare la quadratura del cerchio, nessuna vittoria trasferta le sarà preclusa a monte.
Dall’inizio del periodo di difficoltà, infatti, la Grissin Bon ha visto crollare il suo record casalingo, che fino a quel momento era illibato e risultava essere il secondo record in Italia degli ultimi cinque anni, secondo solo a quello dell’EA7 Milano.

DOV’E’ FINITO IL FORTINO INESPUGNABILE?

record casa

I numeri parlano chiaro: dopo le prime sei gare, di cui tre disputate al PalaDozza, Reggio ha visto crollare la sua percentuale di vittorie casalinghe. Infortuni a raffica, avvicendamenti in squadra, equilibri da ritrovare, rientri, nuove partenze. I motivi di questo periodo di flessione sono tanti e non tutti sfortunati, ma c’è una evidenza: la Grissin Bon non è riuscita a tamponare la falla reggendo per lo meno l’urto con l’aiuto del proprio campo.

6-0 il record fino alla gara contro Mlano del 27 dicembre. 1-4 “since”, come direbbero dall’altra parte dell’Oceano. La Grissin Bon ha subito sconfitte pesanti e altre assolutamente dignitose, ma ha visto il suo rendimento crollare.
Dato emblematico sono i punti subiti, per una squadra che riusciva a mantenere altissimo il livello di intensità difensiva nelle gare tra le mura amiche pur non essendo quella stritola avversarie del passato: da 78.3 punti subiti a 86. +8, che coincide con un -4 alla voce “punti realizzati”. Ma non è tanto l’attacco ad aver steccato, quanto la solidità difensiva, che è venuta meno divorata dal periodo di poche certezze dell’intera squadra e da un affiatamento che pareva perduto.




I 100 punti di valutazione media delle prime sei uscite, hanno lasciato il posto a un 87 che la dice lunga sulla qualità generale delle partite disputate dai biancorossi, così come la percentuale da 3 punti, crollata da un buon 39% a un insufficiente 31. E anche i muri hanno imparato che la Grissin Bon vive e muore col suo tiro da tre: 39% nelle vittorie e 24% nelle sconfitte durante questa stagione (12-11 il record totale).

Insomma, per puntare i playoff nella miglior posizione possibile, Reggio deve ripartire dalle certezze che le da’ propria casa, macinando il suo gioco e stritolando le avversarie con ritmo e intensità. I biglietti da visita – cioè – che l’hanno sempre accompagnata nel catino reggiano.
Con questa certezza e con la fiducia che ne deriverebbe, allora anche i blitz esterni potranno diventare realtà, nonostante i tosti campi da visitare.