Vittoria fondamentale quella che ha ottenuto la Grissin Bon ieri sera in quel di Capo d’Orlando. Vale due punti solo ufficialmente, perché andare 2-0 contro i siciliani in classifica, agganciarli, superarli e poter tornare a insidiare il quarto posto (ora appannaggio di una Trento schiacciasassi…attente, la davanti…), da davvero il senso di quanto importante sia stata questa vittoria per la squadra reggiana.




Vittoria ottenuta dove? Certamente in difesa, nella resilienza del finale di terzo quarto, quando la Betaland si è rifatta sotto impattando il match post +9 reggiano e certamente nella tenuta mentale di questa “Grissin Bon 2.0”, come l’ha definita il DS Alessandro Frosini.

Nei nostri #Analytics proviamo a mettere in evidenza i tre numeri che hanno generato questa importante affermazione.

6, 9: sono le palle recuperate da Reggio e quelle perse da Capo nel secondo quarto, il parziale dove la Grissin Bon ha messo in chiaro che la trasferta in Sicilia aveva un unico obiettivo: vincere. E grande protagonista è stata la difesa, che ha alzato la sua intensità costringendo i padroni di casa a una marea di errori e tante forzature, facendoli ragionare tanto in sede di costruzione di gioco e non lasciandoli respirare. Ottimo Derek Needham, in questo parziale, come tutta la “second unit”.

47, 15: sono i punti degli italiani e quelli degli stranieri, a risposta di chi asserisce dal pulpito che “non si vince senza i punti degli stranieri”. Esercizi vocali.
Non si vince se non ci sono gerarchie, se non c’è un piano gara solido, se non c’è capacità di sacrificarsi.




Reggio è ora a trazione tricolore totale, ma attenzione: quello che gli stranieri hanno fatto è stato fondamentale, perché Needham e Williams soprattutto hanno dato quel che dovevano dare in pochi minuti (48 su 200), ma mantenendo alta intensità delle rotazioni e cavalcando il momento positivo. Kaukenas e Reynolds hanno faticato di più, vero, ma non vanno dietro la lavagna. Bene così, molto bene.

6, 4, 3, 10, +8, 16: sono punti, rimbalzi, recuperi, valutazione, +/- e minuti giocati da Stefano Gentile ieri. Sostanza. Tremenda sostanza. Pesante come un macigno e preziosa come l’aria per la squadra biancorossa. Gentile sta tornando e i canestri lo dimostrano, ma soprattutto si rivede quel giocatore che prima dell’infortunio era stato il vero metronomo di questa squadra. Se poi il buonissimo momento di De Nicolao proseguirà e la capacità di trovare fiducia nel nuovo ruolo per Needham crescerà ancora beh, auguri a tutti.