Ultimi due acquisti del mercato reggiano, ma certamente di impatto, anche se per motivi differenti. Julian Wright e Landing Sane si presentano – chi per la seconda volta – a Reggio con tante parole di entusiasmo per l’esperienza biancorossa.




JULIAN WRIGHT
Tocca al Direttore Operativo Filippo Barozzi presentare i due giocatori, partendo da Wright: «La trattativa è iniziata da giugno, con Julian che pensava alla NBA e alle Summer League, però. Quando si è aperto uno spiraglio è stato bravo il DS Frosini ad approfittarne, e il pregresso positivo dell’esperienza avuta a Reggio alla fine del campionato scorso ha fatto il resto».

Al miele ma da leader le parole di Wright: «Sono felice di essere qui da inizio stagione. E’ stata un’estate lunga, ma quando c’e stata la possibilità di venire a Reggio non ho esitato: qui mi sono trovato bene sia con il club che con i tifosi. Anche la mia famiglia è stata bene e tutto questo ha certamente influito. Ho pensato che – alla fine – fosse più importante il contesto nel quale gioco e che mi permetta di fare bene, che mi conosca, rispetto ad altri semmai più prestigiosi ma più anonimi.
Inizio la mia undicesima stagione da pro e sono pronto a dare una mano alla squadra. So come le cose funzionano qui e so che occorrerà il nostro desiderio di fare sempre meglio, aumentando la chimica del gruppo. Non credo io possa parlare ora del mio ruolo in squadra: devo pensare solo a integrarmi tecnicamente e a fare in modo di inserirmi al più presto nel gruppo. Da quel che vedo ci sono tanti giocatori con energia, che sanno giocare e con ottime capacità ma anche altruisti, pertanto devo anche essere leader come giocatore che sa innescare i compagni. La squadra è un buon mix tra giovani e veterani come esperienza, e parlo di Della Valle e Cervi, per esempio». Qualche parola anche relativa all’esperienza in Eurocup: «E’ molto competitiva. Credo sia davvero una Eurolega-bis e ritengo che se vogliamo dimostrare di appartenere a questa competizione dobbiamo avere una pressione positiva che ci consenta di competere a quel livello, molto talentuoso, anche avendo il piacere di riportare l’Italia nel basket europeo che conta. Abbiamo tanto desiderio di giocarla, anche se non abbiamo l’esperienza in questa competizione: i ragazzi vogliono giocarla e dimostrare che siamo giovani ma ci possiamo stare. Abbiamo tanto da lavorare ma altrettatna voglia».




LANDING SANE
Filippo Barozzi: «Landing è una bella storia che è sviluppata in questo periodo, perché si è conquistato la fiducia di tutti noi con il lavoro e senza la presunzione di avere un posto, anzi: era occupato da altri due giocatori e sapeva che non avrebbe potuto strappare un accordo, ma le varie vicissutidini eccolo qua con un contratto trimestrale con opzione».

Ecco le prime parole di Landing Sane da biancorosso: «Sono onorato di questa opportunità e voglio ringraziare la società. E’ un club con una grande organizzazione e posso dire che mi ha colpito l’unità del gruppo, staff e ragazzi. Ho avuto solo impressioni positive e sono pronto a giocarmi il posto per questi tre mesi, ma non penso a questo, penso fare bene.
Le mie caratteristiche? Mi considero un buon tiratore e un buon difensore, anche sull’1vs1 di giocatori più fisici. E’ difficile dire quale sia la mia caratteristica negativa, anche perché ce ne sono tante e devo sempre migliore ovunque. Sono venuto via dopo una vita sportiva al Paris Levallois e da entrambe le parti c’era volontà di cambiare aria, accettando una nuova sfida. Della sfida contro Reggio ricordo la grande impressione che mi fece Mussini, giovane ed esile ma ci mise in grande difficoltà e lo trovo certamente ingrossato fisicamente oltre a essere cresciuto come giocatore».




SIIM SANDER VENE
Barozzi poi ne approfitta per dare qualche novità fresca riguardo alla condizione di Siim-Sander Vene: «Si sono conclusi i consulti specialistici e la diagnosi ora è chiara: frattura da stress al calcagno, con tempi di recupero lunghi, nell’ordine dei 3 mesi indicativamente, ma è una prognosi che si chiarirà solo mano a mano che il tempo passerà. C’era una situazione non ottimale anche prima che arrivasse e durante la preparazione si è aggravato il problema. Ora continua le terapie al Medical Center ma continuamo a parlare con l’agenzia: se proseguire le terapie qui o farlo tornare in Estonia. Non è semplice trovare accordi transativi, se è questo che si vuole sapere: con Moser si trovò una soluzione consensuale, qui non sappiamo ancora. Certo dobbiamo trovare una soluzione a determinate condizioni che sia nell’interesse della società»

GRANT
Chiariti anche i rumors relativi a Sacha Grant, il giovane biancorosso che in queste ore si è accusato al Bayern Monaco: «Il giocatore con la famiglia si era preso tempo per valutare se restare qui, visto che non era di nostra proprietà ma di una società sarda. C’erano tante squadre di Eurolega su du lui ma ha scelto questo per la sua carriera. Siamo contenti per lo staff effettuato da Menozzi anche se ci dispiace che lui ci abbia lasciato, anche se ci ha fatto piacere ci abbia detto che se fosse rimasto in Italia sarebbe rimasto a Reggio».