Max Menetti e la Grissin Bon vogliono ripartire, dopo una sconfitta bruciante ma anche dopo una vittoria esaltane a Venezia.

Dopo la sconfitta in EuroCup che complica non di poco il cammino continentale della squadra reggiana, la squadra biancorossa si rituffa nel campionato, dove è reduce da una esaltante vittoria contro i campioni d’Italia della Reyer al Taliercio.




Arriva Varese, che precede i reggiani di sole 2 punti ma che pare formazione solida e ben allenata, con tutte le caratteristiche per credere fermamente nel possibile colpo in via Guasco.

Coach Menetti presenta così la sfida all’Openjobmetis di Attilio Caja.

«Veniamo da una gara dalla quale spero la squadra tiri fuori rabbia e voglia di rivalsa – commenta il coach biancorosso -. Dopo la partita contro il Lietktabelis non abbiamo avuto problemi fisici, con Chris Wright e Nevels che si stanno allenando a parte ma gradualmente li inseriremo nel gruppo. Cervi, invece, puntiamo a riaverlo nell’anno nuovo.

Ma ora ci concentriamo sulla gara di domani, dando seguito alla bella serata di Venezia, e sul conquistare due punti per provare a toglierci dalle sabbie mobili della classifica. Giochiamo contro una squadra ostica che si preparerà per venire a Reggio e vincere. Non dobbiamo dare per scontato nulla, ma mi aspetto dai ragazzi una reazione emotiva e vogliamo fare una partita di agonismo e rabbia.




Varese – prosegue Menetti -? Ci può creare tanti problemi, perché è ostica e coach Caja, che ringrazio per i complimenti, ricambiando, sa come mettere granelli di sabbia negli ingranaggi altrui. Anche a Pesaro erano andati sotto di diversi punti poi hanno avuto l’opportunità di riprenderla. Si ripresenteranno anche temi tattici simili alla gara contro il Liektabelis, ma dobbiamo essere pronti e convinti di quello che possiamo e dobbiamo fare, anche in ragione degli errori che non dobbiamo commettere».

Tornando sulla gara di EuroCup, Menetti commenta: «Non parlo di sufficienza perché questo aggettivo sottintende “disinteresse”; io la definirei superficialità, perché abbiamo dato questa impressione.

Non abbiamo il senso e il peso del valore del singolo possesso; questo porta a gare dove giochiamo discretamente per poi fare l’errore grave nel momento topico, quando stai recuperando, quando devi fare il break. Dobbiamo toglierci di dosso questa caratteristica e – per domani – capire che lottare per uscire da una posizione di classifica molto pericolosa è la chiave. Serve senso di sofferenza».