Impresa, di questo si tratta. La Grissin Bon disputa una gara tutta sostanza, con i soliti svarioni qua e là, ma porta a casa una vittoria di platino per se stessa e per il cammino in Top16.
La squadra di coach Menetti fa e disfa come una novella Penelope ma conduce per lunghi tratti il match. Nel finale la lucidità dalla lunetta chiude il cerchio.
Nei nostri #Analytics post match, abbiamo cercato i tre numeri più significativa della gara della Basket Hall di Kazan.
16, 9, 21: punti, rimbalzi e valutazione di James White. Cosa facciamo? Lo subissiamo di improperi o lo esaltiamo? A Bologna un vagabondo per il campo. A Kazan un fattore decisivo in tutto quel che va sullo score e non solo. White è stato il principale motivo della vittoria in terra russa della squadra reggiana: razionale al tiro, nelle scelte, preciso, puntuale nel posizionamento, mai sotto contro avversari tosti atleticamente. Questo “4” cambia il paesaggio di Reggio…anche quello di Bologna, nel lato oscuro della luna. Siamo curiosi di vederlo continuativamente con Cervi in campo, viste le zone battute diverse rispetto a quando è con Julian Wright e alla maggiore profondità che il centro italiano ha rispetto a Reynolds.
69: sono in punti concessi all’Unics in casa propria. Oh, non parliamo di Gran Canaria quando parliamo dell’attacco della squadra di coach Priftis, sia ben chiaro, ma resta comunque una prestazione maiuscola della Grissin Bon in difesa. E se contiamo che 37 di questi 69 sono stati segnati nei 16′ a cavallo tra secondo e inizio terzo quarto, beh, Reggio avrebbe tenuto una squadra da 18-4 in stagione a 1,3 punti al minuto. Sui 40′ una proiezione di 53. Un dato pazzesco.
E sapete quante volte la squadra russa aveva segnato meno di 70 punti in questa EuroCup? Una. E per di più in trasferta. E sapete quante volte lo aveva fatto in 22 partite tra Coppa e VTB League? Sempre una, la stessa di prima.
Brava Reggio, brava, brava e ancora brava. Il resto sono chiacchiere da bar (o da social).
138, +6: sono i secondi che mancavano alla sirena finale e il divario pro-Reggio in quel momento (62-28). Se dobbiamo trovare un dato negativo scegliamo questo. A due minuti dalla fine al +6 occorre maggiore lucidità quando ti trovi vicino a un traguardo così importante come il successo a Kazan. Nessuno pensava che il +11 iniziale sarebbe stato decisivo, perché parliamo di una squadra di alta EuroCup, come nessuno pensava che l’Unics smettesse di attaccare a 2’18” dalla fine del match. Però quelle due palle perse di Markoishvili e Llompart, cioè i giocatori che non ti aspetti, rischiavano di pesare tanto. E le palle perse ci stanno, ma occorre più cinismo offensivamente, occorre uno step di concentrazione nel finale. Bisogna essere spietati. I russi sono tornati al +1 in 98” di match. E per come si era messa, stamattina in diversi sarebbero andati sulla Pietra a valutare, sportivamente, il da farsi…se si fosse perso.