Tempo di #Analytics per la vittoria che lancia Reggio a un passo dalla qualificazione ai quarti di EuroCup. Ma ancora la missione non può dirsi completata.

In una settimana battere due volte l’UNICS non è roba da poco. Se poi in mezzo ci mettiamo la gara contro la capolista Avellino, vinta anch’essa beh, allora questi sette giorni qualcosa dicono.

Dicono che Reggio ha grandi potenzialità. Ma grandi davvero. Di gare contro team di altissimo valore non ne ha sbagliata mezza, mentre contro le cosiddette “piccole” deve ancora trovare la strada maestra.



Di certo le vittorie come quella ottenute al termine del match di ieri sono dei lingotti d’oro che vanno tenuti in cassaforte, perché rientrare prima dal -17, poi dal -10, poi dal -12 contro una squadra di una solidità tremenda come quella russa è davvero una impresa vera.

Nei nostri consueti #Analytics post gara, proviamo a spiegare con tre numeri la vittoria di ieri.

24, 19’50”: sono i punti segnati dall’UNICS nei rispettivi minuti di secondo tempo, fino alle triple pazzesche di Colom e Lockett negli ultimi 10″. 30 punti nei primi 8′, 45 nei successivi 30. La vittoria biancorossa passa anche da qui, da un secondo tempo attento, intenso, lucido seppur a tratti, cattivo e cinico. La difesa sarà sempre l’arma finale di questa Grissin Bon e ieri – anche contro una corazzata – lo si è ampiamente visto. Se poi i biancorossi dipendessero meno dal loro tiro dall’arco in attacco sarebbero davvero una macchina infernale come Christine. Giova ricordare che l’UNICS è secondo in VTB League davanti anche al CSKA Mosca e ha perso 6 partite in tutto l’anno, 2 delle quali con Reggio in una settimana. Chiaro il tipo di impresa?

11-29, 29-39: è il conto dei rimbalzi nel primo tempo e a fine partita. Chiaro come il predominio del pitturato nella ripresa abbia generato molti più dubbi all’attacco UNICS rispetto ai primi venti minuti di gioco. Chiaro che da quanto Cervi ha piazzato una stoppata e ha oscurato la vallata mandando corto un tiro di Lasme da 2m, lì qualcosa si è visto cambiare nella convinzione offensiva degli uomini di coach Priftis.



Wright quando decide che vuole un rimbalzo lo prende, punto. Cervi protegge il ferro, Reynolds ha battuto qualche colpo importante ma soprattutto gli esterni hanno fatto il loro dovere eccome: 6 di Llompart, 5 di Della Valle. 13 rimbalzi con gli esterni (1 a testa per Nevels e Markoishvili) su 28 sono roba seria.

6: è il divario di punti che Reggio ha messo insieme in queste ultime tre vittore, le due con Kazan, appunto, e con Avellino. Gare toste, gare vere, in cui in realtà c’erano più punti tra i biancorossi e l’avversaria, basti pensare al folle ultimo minuto di Avellino e alle due triple di ieri in 10″. Ma poco cambia per arrivare al ragionamento su cui vogliamo andare: la Grissin Bon, QUANDO HA GLI STIMOLI GIUSTI, si gioca gare di sofferenza e punto a punto contro le big italiane ed europee e le porta a casa. Questa è una caratteristica di una importanza capitale, perché la lucidità, il cinismo nei momenti caldi, spesso fanno la differenza tra una squadra da “vorrei ma non posso” e una che se la gioca realmente.