L’ala biancorossa ha cambiato faccia e la Grissin Bon ne ha tratto grande giovamento. Ecco qualche dato su Julian Wright, ora fattore che cambia la prospettiva alla squadra reggiana.
Montagne russe umorali dei tifosi. E non solo. Arrivato a settembre come un fulmine a ciel sereno, grazie a uno sforzo economico importante della proprietà che aveva – fino a quel momento – guardato a obiettivi decisamente più raggiungibili, tra l’entusiasmo della piazza, fino all’accettazione, da parte di una buona fetta di tifosi, della possibile rinuncia a causa di un rendimento decisamente sotto le aspettative.
La stagione di Julian Wright è stata vissuta tra “up & down” potenti, fino ad arrivare a quella sera contro il Bayern Monaco, dove “JuJu” ha messo in mostra qualcosa del vero Wright. Quarto parziale stellare e gara portata a casa per molti meriti suoi.
Da quel momento qualcosa è cambiato e la Grissin Bon, salvo qualche sporadica gara “no”, fisiologica per chiunque, ha potuto contare su di un carico da undici di quelli veri.
DUE FACCE DELLA STESSA…BARBA
Per capirci, queste cose, questa esplosività, per un paio di mesi non si è vista neanche per sbaglio nelle giocate dell’ex Trento.
E procedendo a ritroso, anche questa contro Kazan nella gara di ritorno
E allora siamo andati a guardare se i numeri, spesso veritieri ma non sempre, avessero confermato le sensazioni generali: White, adesso, è un concreto fattore e può cambiare il paesaggio biancorosso.
Prime undici gare di campionato: il rendimento di Wright è stato normale. Sia difensivamente, sia offensivamente e lo conferma il 102 di Offensive Rating (punti per 100 possessi del giocatore) e il -10.2 di Net Rating, cioè la differenza tra punti segnati e punti concessi dalla squadra con lui in campo.
Nelle successive sei gare, partito dalla panchina a rompere il ritmo e a sfruttare le sue caratteristiche, Wright ha cambiato marcia. Ma non ne ha scalata una, ha innestato proprio quella più alta: aumentati i punti segnati (+4.8), la % da 2 che ora tocca un impressionante – per il tipo di tiri che si prende – 61.2%. E addirittura è un fattore anche da 3, dove tira il 50%. Che non significa sia un tiratore alla Kyle Kuric, ma semplicemente che limita il numero dei suoi tiri e si affida a quelli che “deve prendere” e in ritmo. Meno tiri, percentuale più alta: perfetto assioma, no?
I dati impressionanti sono anche altri, però. L’OffRTG è passato a 118.2 (ottimo dato) e soprattutto il NetRTG è salito di 22.3 punti, a +12.3: cioè con Wright in campo Reggio segna più punti di quelli che subisce.
Se poi circoscriviamo i dati alle ultime quattro gare, non solo i numeri si confermano ottimo, ma i dati dell’OffRTG e NetRTG salgono rispettivamente a 125 e +17.1. Cioè, segna 4 punti in più ma genera un divario di +27 punti rispetto a prima…dov’è che vi avevamo detto che non tutto, in difesa, va sullo scout?…
Ma Wright è diventato un fattore anche difensivo, con tanti intangibles che non vanno negli scout: posizionamento difensivo, presenza, palle sporcate che rallentano un attacco, e anche a rimbalzo. Ora, dei i rimbalzi biancorossi totali quando lui è in campo, 16.5 sono dell’ala ex Trento. Miglior rimbalzata reggiano.
E il tutto con 21.7 di valutazione, cioè la miglior valutazione della Serie A con 2 punti abbondanti di distacco dal secondo.
Benvenuto JuJu, Reggio ti aspettava esattamente così. E ora fai divertire i tifosi.