Per il Basket Tricolore, unica formazione del comune di Reggio Emilia inscritta a un campionato senior femminile, la stagione stava andando molto bene. A poche partite dal termine della regular season, le ragazze del patron Gianesini erano a un passo dalla matematica qualificazione ai playoff di serie C.
Lo stop dei campionati, seguito dall’annullamento della loro validità, ci ha impedito di conoscere il finale.
Ospite di giornata è Daniela Desogus, arrivata a Reggio Emilia per motivi di studio, ha sposato il progetto del Tricolore dopo due stagioni in serie B a Puianello.

È arrivata in questi giorni l’ufficialità dalla chiusura della stagione, quale è stata la tua reazione a caldo?
A essere sinceri la conclusione della stagione ce l’aspettavamo un po’ tutti, anche se leggere la notizia nero su bianco è una cosa che induce tristezza. La partita che abbiamo da giocare e vincere tutti insieme però è molto più importante, se facciamo un buon lavoro di squadra sono certa che riprenderemo presto tutti i nostri campionati. Mi sento di poter essere ottimista.
Un pensiero sulla situazione generale del covid-19
La situazione è molto delicata, è una cosa nuova e molto difficile per tutti. Ci sono persone che stanno facendo l’impossibile per noi e credo che chi fa uno sport di squadra sia favorito nella comprensione di come si ci deve comportare.
In che senso?
Ci viene chiesto di fare qualcosa deciso da terzi, che forse non capiamo nell’immediato, ci è chiesto di essere empatici, mettere il bene collettivo davanti ai propri bisogni, di mettere le nostre capacità a disposizione del gruppo, proprio come succede in squadra. L’importanza che lo sport può avere nel formare le persone emerge proprio in questi momenti. Appena si potrà portate i bambini a fare sport, magari proprio la pallacanestro..
Per chi come te alla pallacanestro ha dedicato la vita, come si vive questo stop?
A partire da gennaio è un periodo strano per chi vive la pallacanestro, io ho iniziato a giocare a 4 anni quindi fa parte della mia vita a 360 gradi. Dalla morte di Kobe fino allo stop dei campionati, il filo comune è il legame ancora più forte che si è creato tra giocatori di squadre e categorie diverse. Questo stop è una cosa molto piccola di fronte a quello che stiamo vivendo, l’amore per il nostro sport non può essere altro che un incentivo a comportarsi nella maniera corretta al fine di tornare in campo il prima possibile.
Immaginiamo che vi stiate allenando da casa, senti spesso compagne e staff tecnico?
Con staff e compagne siamo quotidianamente in contatto, non abbiamo mai smesso di fare quello che facciamo sempre, soprattutto divertirci anche nelle difficoltà. Ci stiamo allenando da casa, potete andare sui canali social del Basket Tricolore per vedere i nostri programmi di allenamento dettagliati.. principalmente in cucina.
Facendo un passo indietro, dopo un periodo in serie B a Puianello, come sei arrivata al Tricolore?
Ho deciso di lasciare Puianello per esigenze personali che non potevo più soddisfare in quella situazione, nonostante siano una società molto seria e io voglia bene a tutte le persone che ne fanno parte. A Reggio sono stata accolta molto bene sia dalle ragazze che dallo staff. Colgo l’occasione di questa intervista per ringraziarli pubblicamente.
La stagione stava andando bene per voi, secondo te come si sarebbe conclusa?
Si la stagione stava andando molto bene, sono sicura che avremmo fatto il playoff, l’obiettivo prefissato. La cosa più difficile è stata trovare un alchimia in campo perché al gruppo storico del Tricolore si sono aggiunte tante giocatrici nuove. In questo è stato molto bravo il nostro coach che ha tirato fuori il meglio da tutte noi e, nel bene o nel male, la stagione si è chiusa col botto.
A cosa ti riferisci?
Durante l’ultima partita contro la prima in classifica, che stavamo quasi per portare a casa, oltre a perdere la partita abbiamo perso la spalla di una compagna. Faccio quindi un grosso in bocca al lupo a Elena Mastrovito, l’altra sarda della squadra, che dovrà essere operata. Dall’altra parte però abbiamo avuto la bellissima notizia che la nostra Chicca Piedimonte diventerà mamma.
Non ci resta che pensare al futuro, l’anno prossimo ti vedremo ancora in biancorosso?
Per me ora pensare al futuro significa pensare a quando riapriranno i voli per tornare a casa. Significa pensare a quando l’Italia uscirà da questa situazione. Non voglio essere pessimista, ma mi sembra davvero troppo presto per pensare a dove giocherò l’anno prossimo. Se tra qualche mese potrò farmi questa domanda vuol dire che davvero sarà andato tutto bene e quindi sarò felicissima di pensarci.
Chiudiamo con una curiosità, ormai sei a Reggio da qualche anno, come ti trovi?
Sono a Reggio da settembre 2017, mi trovo molto bene e credo sia una città a misura d’uomo.
Io dovevo tornare a casa il 12 marzo, non ho preso quell’aereo perché ho fatto una scelta responsabile. Per una studentessa fuori sede come me è molto importante avere ogni sera la sicurezza di vedere la diretta del Sindaco di Reggio che dice come comportarsi, da le notizie, dice la verità ed è sempre molto trasparente.
Ci tengo a ringraziarlo, trasmette sicurezza e tranquillità, l’ennesima prova di quanto questa città sia ben organizzata. Certo che se avesse anche il mare della Sardegna..

Ringraziamo Daniela per la disponibilità, ci uniamo alla goia di Chicca Piedimonte per la bellissima notizia e facciamo un augurio di pronta guarigione a Elena Mastrovito.
L’appuntamento è alla prossima edizione di “Punto Donne”.