Due punti che sono ossigeno puro per la Unahotels. La squadra biancorossa torna a esprime le caratteristiche che ha mostrato avere nel proprio DNA ma che da metà dicembre sembravano svanite: capacità di lottare, caparbietà e sprazzi di difesa intensa.




La gara l’avevamo definita come la più importante fino a ora della stagione reggiana e i due punti conquistati (sommati al 2-0 nel confronto diretto con la squadra di coach Brienza) hanno reso la serata dell’Unipol Arena decisamente lieta, anche se guai a certificare la Unahotels come fuori dal tunnel nero; questo è un inizio, ma il calendario non è semplice e porrà subito duri banchi di prova a Candi e compagni.

Ecco gli Analytics del match di ieri sera.

2: come i nuovi innesti, Sutton e Koponen, che hanno già fatto vedere e intravedere cosa potranno dare alla causa reggiana. Sutton non sembra arrivato dieci giorni fa, ma qualche settimana prima. E’ già a un buon livello fisico, anche se manca dell’esplosività che lo contraddistingue e oggi può garantire già 15-20 minuti “da Sutton”.

La sua importanza la si vede in difesa e nel tipo di intensità che riesce a dare al reparto, aiutando Elegar che – non crediamo a caso – ieri sera è tornato ai livelli di inizio stagione come apporto alla squadra e un Baldi Rossi veramente decisivo.
Koponen è in evoluzione. Si vede che non vuole ancora forzare, ma nel terzo quarto, prima della tripla segnata, quando ha messo in mano ai compagni due assist al petto, con un ribaltamento e uno scarico dando loro 3 metri di spazio per il tiro, beh, si capisce perché sia Koponen. Arriverà, e allora Reggio potrà godere e goderselo.

18: come gli assist della Unahotels ieri sera. La squadra si è cercata, si è trovata, ha giocato, ha provato a coinvolgersi senza protagonismi e senza forzature salvo quelle più che fiosioligiche. E sapete perché questo è un dato importante? Perché ancora una volta Taylor è stato oggetto di un trattamento ben preciso da parte della difesa avversaria (show sempre, raddoppi e trap su determinate situazioni tattiche), quindi non era scontato che Reggio riuscisse a fare la sua gara anche in questa condizione.




11, 8, 3 (4), 25: come punti, rimbalzi, stoppate (persa qualcuna per strada eh…?) e valutazione di Frank Elegar. E non dobbiamo spiegare a nessuno il tipo di prestazione o apporto del centro ex Kuban, ma lo citiamo perché quella scavigliata, dannazione, non ci voleva proprio. Era la serata perfetta: vittoria, nuovi innesti, Coppa davanti agli occhi… e figurati se il destino non ci mette lo zampino.

E’ uscito sofferente e con la faccia di chi non era per nulla tranquillo; la caviglia ieri era messa male. Ma come sa chi ha giocato a basket, una scavigliata può fare malissimo ed essere poca roba o sembrare niente e – invece – essere seria.
Gli esami diranno qualcosa in più, ma cavolo.
E’ proprio vero che “se sei felice non preoccuparti, passerà”.