Una boccata di ossigeno grande come una bombola da sub. La Unahotels vince in volta la sfida salvezza contro Cantù e si mette in una condizione decisamente favorevole nella corsa per l’obiettivo finale di questa stagione.

La squadra di coach Caja disputa una gara di sacrificio, se vogliamo non bella come spesso sono queste gare con altissima posta in palio, ma di voglia e intensità. Fa fronte con i singoli ai momenti di difficoltà e piazza la zampata a pochi secondi dalla sirena finale con un Taylor finalmente deciso nell’andare al ferro. Ma il successo di Desio ha anche altri protagonisti.




Ecco i nostri Analytics del match contro l’Acqua San Bernardo

1: come colui che è al comando di questa squadra. Attilio Caja. Identità, gerarchie, sicurezze. In questo mese di permanenza in terra reggiana, “Artiglio” ha dato la sua impronta, quella che tutti speravano riuscisse a lasciare. Ora la squadra ha certezze a cui aggrapparsi, ha le sue idee di gioco, ha un leader, dei “sconti violini”, dei complementi che hanno un ruolo.

Ha fatto le sue scelte e pur impopolari che siano gli stanno dando ragione (3 W nelle ultime 4 gare). Abbiamo avuto allenatori acclamati a furor di popolo, innamoramenti quasi ossessivi e immotivati per coach che hanno lasciato anonimato o risultati scadenti; ora c’è un allenatore che non metterà d’accordo tutti ma sta dando risultati.
Fine del discorso, perché quando ottieni quel che devi ottenere son tutti liberi di parlare ma resta un esercizio sterile. Bravo Caja.

21: i rimbalzi dei lunghi reggiani Elegar e Johnson. Prendiamo questo dato per sottolineare la prova maiuscola – per motivi differenti – dei due big man biancorossi, partendo proprio dal tanto bistrattato Johnson. L’ex Pistoia si sta rendendo utile da par suo, con fisicità e intensità. Ora gioca tanto, molto più della prima parte di stagione e non è un caso che i suoi numeri aumentino. Ma non è questione di minutaggio: è il sentirsi unico nel ruolo, il sapere che può sbagliare senza essere crocifisso. La medesima situazione della sua stagione pistoiese. Ora Johnson è non solo utile, ma per certi aspetti è importante per dare un certo tipo di taglia fisica nel reparto.
Su Elegar ci siamo espressi da agosto: per ordine di importanza per la propria squadra a oggi ci vengono in mente solo Bilan e Williams di Trento così impattanti. Gli show difensivi tanto cari a coach Caja con lui sono un’arma vera. A centro area è una presenza anche quando non cattura rimbalzi o stoppa, perché cambia parabole, ti fa pensare. Si prenderà qualche pausa, ma per Reggio è fondamentale, imprescindibile.




2+1: il canestro finale di Taylor. Che potrebbe valere la salvezza. Un giocatore sul rollercoaster tutta la stagione, ma che ci ha lasciati sempre lì lì, sospesi tra il dubbio che fosse fortissimo e quello che in realtà abbia limiti enormi. La realtà probabilmente sta nel mezzo, come sempre accade. Ed è altresì vero che in una stagione così sciagurata valutare i singoli rischia sempre di portare a degli abbagli colossali.

Taylor, quando Reggio viaggiava a mille, era protagonista, poi è stato anche lui travolto dalla marea di dubbi e incertezze. Ora che la Unahotels è tornata a vincere Taylor è diverso da prima, meno accentratore ma c’è sempre, a volte più a volte meno (vedi gara con Trieste della settimana scorsa). Però quel canestro e fallo chiudendo al ferro, cosa che da quando c’è coach Caja fa molto più di prima, limitando anche quelle sciagurate palle perse per timore di finire, è stato il canestro decisivo della gara e potrebbe esserlo della stagione. E allora bravo Taylor, che è passato attraverso le tante bufere di rivoluzioni ma – con Candi – è stato il più costante. Non sarà leader (e infatti ora c’è Koponen che in campo sta dando indicazioni e si è preso sulle spalle la truppa), per questo non ti tira fuori dalle sabbie mobili, ma anche lui fa parte delle poche note liete della stagione.