Due assenze troppo importanti e una prestazione troppo al di sotto dello standard che la Unahotels aveva, fino a ieri, mostrato di poter raggiungere.
La sconfitta contro la Vanoli Cremona nel matinée della 6° giornata arriva per una serie di motivi, non ultimo quello della mancanza dei due leader di questa squadra, uno carismatico e di gestione del ritmo, l’alto offensivo, fermati dal Covid nella immediata vigilia.
Però – nonostante il roster menomato – la squadra di coach Caja poteva portare a casa i due punti e per farlo sarebbe bastato poco, da quel che il match ha detto.

Ecco i nostri Analytics.

29: la percentuale di Reggio dal campo, frutto di un 30.6% da 2 e 28% da 3. 58 punti per il secondo miglior attacco della A sono davvero una miseria. Ma la causa del dato non va cercata solo nella semplicistica lettura del “non si è fatto canestro”, come se fosse stata A) una scelta, B) una variabile controllabile, ma anche e soprattutto nella cattiva circolazione di palla biancorossa, che può essere riassunta dai soli 12 assist di squadra per una formazione che di solito ne fa registrare mediamente il doppio.

La Unahotles si è incartata, si è schiantata contro una difesa della Vanoli che ha retto l’urto e lo ha fatto perché spesso e volentieri si è andati di iniziative personali, senza far pensare una retroguardia che ci è parsa fisica sì, ma tutt’altro che rapida nelle rotazioni. E anche il non riuscire quasi mai a punire il mismatch, con Cremona che cambiava sempre, è causa della lentezza di esecuzione e della serata no di diversi protagonisti, Crawford e Candi in primi, negativi nelle scelte su questo fondamentale, ha fatto perdere ritmo ulteriormente all’attacco.

2: come i rimbalzi offensivi concessi alla Vanoli negli ultimi 70″ di gara. Decisivi perché hanno portato a 5 punti. Il conto a rimbalzo non è stato drammatico, ma nell’economia del match quei due rimbalzi (e qualcuno a metà gara) pesano maggiormente rispetto ad altri.

Da essi sono scaturiti due secondi possessi (Cremona ha segnato 17 punti di seconda opportunità) che hanno portato gli ospiti a decidere il match. Poi ci sono stati anche due errori difensivi, di Strautins e Crawford in primis, sulle azioni di tiro segnato, ma quei 5 punti hanno girato il match.

3/10: lo score al tiro di Stevie Thompson. Diciamo la verità, la sconfitta mica è causa sua, però da una gara con così tanti giochi rotti, con così tante situazioni di 1vs1, ci aspettavamo molto molto di più. E Thompson ci sta preoccupando perché le sue gare sono spesso decise da un fattore: quanto la difesa mette fisicità nella sua marcatura. Se c’è qualche contatto in più l’ex Stella Azzurra perde la bussola e spara a salve, perché fisicamente viene sempre travolto.

Era il leader offensivo designato per questa Unahotels che ha per fortuna trovato un attacco comunque prolifico, ben bilanciato e che sta rendendo tanto, ma quando manca Olisevicius da Thompson ci si aspetta legittimamente di più. Ha una mano che produce punti quasi senza volerlo, ma spesso subisce troppo la fisicità delle difese avversarie.
Poi, se dovessimo fare l’elenco dei giocatori dai quali ci si aspetta molto di più rispetto a un rookie per la LBA, Stevie è ben tranquillo. Però iniziamo ad analizzare il suo approccio; e dopo una ventina di gare al massimo livello è giusto farlo.
Certo, direte “se il problema fosse Thompson…”. Ok.