La forza della semplicità e della concretezza. Reggio spazza via Brescia mostrando il suo outfit migliore, quello “buono della domenica”, fatto di solidità difensiva, di controllo dei tabelloni e di attacco bilanciato e ben distribuito nel quale spiccano come diamanti i “soliti” Olisevicius e Cinciarini. Il tutto, con due uomini di rotazione fuori (Baldi Rossi e Strautins) e davanti a una Germani in evidentissima crisi di identità (e risultati).
Ecco i nostri #Analytics sulla gara di ieri.
13, 15, 12: i punti che Reggio concede a Brescia in nei primi tre quarti. “L’attacco vende i biglietti ma la difesa fa vincere i titoli” recitava una massima storica del football americano, concetto quanto mai caro sia alla Pallacanestro Reggiana che al suo allenatore. La Unahotels la vince nella sua metà campo, come spesso le accade: limitati brillantemente e tolti completamente dalla loro “comfort-zone” offensiva sia Mitrou-Long che Della valle (25 punti in due con 7/23 dal campo complessivo); dominata senza storia la lotta a rimbalzo (45-35) e forzate ben 15 palle perse (di cui 8 del solo Mitrou-Long). Certo, l’ultimo quarto è stato puro garbage time che ha permesso ai lombardi di sistemare le statistiche ma l’eccellenza della metà campo difensiva biancorossa è stata inoppugnabile.
18/10/2 e 10/6/6: punti rimbalzi e assist di Osvaldas Olisevicius e Andrea Cinciarini. Per il lituano la solita “serata in ufficio” fatta di gioco senza palla, movimenti sul perno e catch and shoot classici della scuola baltica; per il regista marchigiano l’ennesima prova da “miglior playmaker al momento della serie A”, come lo ha definito nel post partita coach Caja. Il leader offensivo e quello emotivo/tecnico della Unahotels sono imprescindibili, e lo saranno sempre di più man mano che le avversarie impareranno sempre a conoscere e ad adeguarsi al gioco reggiano. Nel mentre però il popolo biancorosso (a proposito: ben tornati Arsan!) se li gode e se li coccola.
17/3/2/16: punti rimbalzi assist e valutazione di Stevie Thompson. Finalmente! L’ex Stella Azzurra batte un colpo, e anche bello secco, dopo una serie di gare anonime che hanno attestato come adattarsi al salto Serie A-Legadue non sia propriamente uno scherzo. Caja gli ha confezionato il ruolo tutto nuovo di sesto uomo e, complici i problemi di falli di capitan Candi, il #1 reggiano produce finalmente una gara di alto livello: pericolosità oltre l’arco (3/6), “zingarate” dritte al ferro (4/7) e pericolosità sulle linee di passaggio (3 recuperi). Una rondine non fa certo primavera ma speriamo sia la prima di una lunga serie.