“Il basket è uno sport di sbagli”, disse tempo fa coach Meo Sacchetti. Ieri sera al PalaVerde ha vinto che ha sbagliato di meno, in una gara sicuramente equilibrata e che non ha trovato un vero padrone se non nei minuti finali.

Reggio esce sconfitta al termine di una gara non scintillante, con diversi attori sottotono, ma che l’ha vista giocarsi i due punti sino a tre minuti del termine contro la Nutribullet di coach Menetti.

Il solo Hopkins non è bastato per portare a casa il bottino pieno per la truppa di coach Caja, che adesso si rituffa nella Europe Cup.

Ecco gli Analytics del match di ieri contro Treviso

8: i punti concessi da due errori sciocchi, semmai non decisivi presi da soli, ma che sono stati lo specchio della gara della Unahotels, commessi da Crawford e Thompson, uno sul finale del primo quarto e l’atro a fine secondo parziale. Un antisportivo su una palla persa a metà campo dal palleggio che ha generato 5 punti e una palla persa attaccando in maniera scriteriata a 10″ dalla fine del parziale da parte della guardia con la canotta n.1.
Ripetiamo, non sono GLI errori, ma vogliamo prenderli a riferimento come specchio del match. Aggiungiamoci che a ogni fine quarto Treviso ha trovato canestro dall’arco (vedi attacco orribile ma chiuso con canestro di Akele da 3 a fine terzo quarto), la serata non scintillante di troppi biancorossi e la chirurgica punizione subita da Reggio a oggi errore, ed ecco che il risultato finale è presto plasmato.
Di certo i due USA devono trovate presto la quadra, nonostante coach Caja abbia apertamente detto nel post gara che sono errori fisiologici per l’esperienza e la tipologia dei giocatori; 3 tiri in tre quarti, 4 punti. Questo il fatturato prima dell’ultimo parziale dei due. E allora…se ci mettiamo i pochi punti, le poche responsabilità prese e anche gli errori che generano punti, il conto diventa salato per una squadra che non ha certo frecce in faretra illimitate.

20, 31: i numeri di Andrea Cinciarini e Osvaldas Olisevicius. Serata difficile per il play, con una staffetta trevigiana che gli ha tolto lucidità e lo ha “picchiato” (sportivamente, si intende) tutta la gara (che lavoro di Sokolowski su di lui…). Cincia ha sparato a salve e ha creato meno del solito, non dando sicurezza ai compagni.
Discorso diverso ma simile per il lituano, che ha trovato una serata difficile dal punto di vista realizzativo, condizionato anche dai falli.
Senza di loro la Unahotels è una freccia spuntata; servono come l’aria.

32: i punti subiti nell’ultimo quarto dalla Unahotels. Treviso ha trovato ritmo negli ultimi dieci minuti, dopo trenta in cui la gara non era stata bella ma aveva visto Reggio arrivare dove voleva e come voleva, sporcando le percentuali dei padroni di casa.
E allora, sempre per evitare di drammatizzare eccessivamente sconfitte che non hanno mostrato campanelli di allarme particolari, va segnalato che Candi e soci erano rimasti aggrappati al match senza i fari offensivi e il leader mentale.
Quindi non ce la sentiamo davvero di dipingere questo KO come qualcosa di più pesante rispetto a quel che realmente sia.