Vittoria pesante, pesantissima, quella ottenuta ieri all’Unipol Arena dalla formazione biancorossa del rientrante coach Caja.

Secondo tempo nel quale due squadre palesemente stanche dopo un vero e proprio tour de force negli ultimi dieci giorni si sono sfidate con tutte le residue stille di energia che avevano in corpo e hanno concesso vicendevolmente poco in difesa.

Ha vinto chi ne aveva un pizzico in più e ha messo in campo l’aggressività decisiva nel momento decisivo.

Ecco i nostri Analytics.

12, 11, 10: tripla doppia. Andrea Cinciarini. Fine. Scherzi a parte, sarebbe fin troppo facile stigmatizzare ora, dopo sei mesi, chi aveva dei dubbi sulla bontà della scelta di riportare Cincia a Reggio. Ci pensa il campo, domenica dopo domenica, martedì dopo martedì, a dare schiaffoni ben assestati a chi – sul livore partigiano del tifo – pensava che questo non fosse ancora il primo della pista se inserito nel contesto giusto e con minuti a disposizione.

Tripla doppia, dopo averne sfiorate due nelle ultime tre settimane. Tutto il resto viene portato via dal vento e si disperde.

9: i recuperi della Unahotels nella gara di ieri. Soprattutto quelli del terzo e quarto parziale, che hanno stritolato le certezze della Nutribullet nel pitturato biancorosso. Aggressività, quando l’attacco non girava al massimo, attenzione dal lato debole (vedi le letture di Crawford che hanno tolto il ribaltamento di lato e skip pass che tanto male aveva fatto a Reggio nel primo tempo). Lucidità e attenzione. Reggio ha vinto in quel momento la sua gara, anche grazie alla difesa di Diouf e all’attenzione maggiore della prima linea difensiva.

18: i punti dopo 19 giornate per Reggio. Bene, benissimo. Zona playoff, ma – quel che conta maggiormente almeno per ora – 8 punti sulla penultima a parità di gare giocate e altrettanti sull’ultima che ha una gara in più. Quella di venerdì con una super Varese, in questo momento, sarà la sfida decisiva: in caso di successo la Unahotels sarà salva e si potrà davvero mettere in pratica lo step due del detto “intanto salviamoci, poi vediamo…”.