Sconfitta sul filo di lana, la seconda su finali punto a punto in questa stagione.
Reggio esce battuta dalla gara dell’Unipol al termine di un match godibile e giocato con il coltello tra i denti da entrambe le squadre. Varese ha meritatamente la meglio, conducendo – di fatto – per praticamente tutto il match.
Però…però alla fine sono i dettagli a fare la differenza e stavolta due rimbalzi offensivi concessi alla Openjobmetis negli ultimi dieci secondi di gara la condannano.
Così come la serata non scintillante di alcuni biancorossi.
Ecco gli Analytics, del match di ieri sera, recupero della 17° giornata
2: sono proprio i rimbalzi finali, offensivi, concessi a Varese. Si passa da quelle due situazioni; prima un tiro di Keene che genera un rimbalzo lungo poi la tripla di Woldentansae che permette a Sorokas di catturare le carambola che genera i due punti decisivi. Serviva maggiore lucidità in quel momento. Facile da dire, difficile da fare quando hai giocatori ciucchi di fatica e che si sobbarcano minutaggi sempre elevatissimi. Però questo è il motivo del KO, e gli errori biancorossi sono stati palesi. Come le due palle perse da Olisevicius nei due attacchi finali prima del tiro di Hopkins (azione costruita bene ma ancora una volta ricezione difficoltosa di un giocatore reggiano). 8 palle perse sono poche ma, di fatto, Reggio nel finale ne ha commesse il 25% del totale.
5/18: lo score al tiro dei due lunghi biancorossi impiegati, Hopkins e Johnson. Su Hopkins c’è poco da dire, nel senso che ha giocato una gara sottotono ma è mesi che fa super partite ed è una certezza. Sta forse attraversando un momento meno scintillante, ma tant’è. Altrettanto poco da dire, ma per motivi opposti, si può dire di Johnson. Giocatore sul quale – su espressa richiesta del coach – si è scelto di scommettere ancora un anno ma semplicemente è limitato e non è utile alla causa. Fine. Inutile ripetersi, inutile illudersi. Ieri questo dato è stato un fattore, soprattutto contro lunghi atipici come Vene e Sorokas, la Unahotels ha reso a Varese la vita più facile.
6: la rotazione reggiana ieri. Sei giocatori. In conferenza stampa coach Caja ha sbottato con un collega dicendo, in sostanza, che fa giocare chi può stare in campo, alludendo che nemmeno Diouf per lui può farlo e Baldi Rossi men che meno. Bene. E allora questo estremizzare il concetto per far pesare alla società che ha scelto di non intervenire sul mercato ci fa storcere il naso.
Appesantire le rotazioni per mandare un messaggio non sappiamo se sia la scelta giusta e se porti a qualcosa. Caja aveva chiesto Vene, la società ha – lecitamente – scelto di non intervenire. Due settimane or sono è invece stato Caja a dire che non voleva nessuno perché entrare nel suo sistema prevedeva tempo e o si prendeva un giocare che lui abbia già allenato altrimenti era meglio stare così.
Come ha detto il vice presidente Enrico San Pietro in conferenza stampa, il coach ha la piena responsabilità della gestione dei giocatori. Ebbene, ruotare a sei crediamo – senza voler insegnare nulla al coach – non sia una gestione razionale, seppur consideri poco adatti o non pronti alcuni suoi uomini. Questa squadra è stanca, cotta; ieri Cinciarini a riposo 3-4 minuti non avrebbe guastato. 40 minuti in campo non si vedevano da vent’anni. A inizio stagione la rotazione era a 9 con Candi. Per quale motivo ora neanche i 10 minuti di Diouf vanno più bene?
Se la società ha chiarito – e lo ha fatto – che gli investimenti di una stagione così strana e negativa dal punto di vista degli incassi saranno limitati a raggiungere la salvezza, allora sta al coach “pigiare l’uva che ha” come lui stesso aveva detto quando arrivò a Reggio l’anno scorso. Ma mandare un messaggio per far risaltare il suo volere facendo giocare alcuni atleti con questo minutaggio boh…ci lascia un po’ così.
Entro il 5 marzo scadono i tesseramenti per la fase finale di Europe Cup. Quella è la deadline.
Comunque…Caja e Reggio si separeranno a fine stagione al 200%, ma c’è ancora un terzo di cammino da fare assieme…
HONORABILE MENTION
27, 9, 11, 3, 47: punti, rimbalzi, assist, recuperi e valutazione di Andrea Cinciarini. Partita completamente fuori da ogni senso per Cincia, che va vicino alla 2° tripla-doppia in cinque giorni e imbastisce una gara da All-Star assoluto.
Ciliegina sulla torta due recuperi dal palleggio a Keene, 175 cm e ball-handling da Rucker Park. Non sentiamo più le lamentele verso il suo acquisto…”eccomemai”??
Che gli dei del basket ti preservino a lungo.