Derek “DJ” Funderburk jr., ala-centro di 208cm per 102 Kg, USA, che ha chiuso la scorsa stagione a Parigi dopo aver lasciato Saratov per i noti problemi socio-politici. E’ un lungo talentuoso e che arriva a Reggio nel suo secondo anno di esperienza “oversea“.

Chi è DJ Funderburk?
E’ un 4 ma che può giocare anche da 5. Braccia lunghe, alto; in Europa può tranquillamente giocare entrambi i ruoli grazie alla mostrata duttilità in attacco.


Che caratteristiche ha?

Tecnicamente è un lungo che può colpire dall’arco, in drive attaccando fronte a canestro i recuperi e in parte anche mettendosi in proprio spalle a canestro, sfruttando la sua rapidità di piedi, soprattutto in situazioni di ricezione e movimento rapide.

E’ un roller sui p&r, discreto bloccante, capace di giocare anche pop. Tiratore dal gomito solido, da 3 punti consistente e ha ottimo dinamismo nord-sud; questo lo fa un’arma importante per la Unhotels che è nata, perché la capacità di correre il campo è sicuramente un aspetto chiave.

Difensore sulla palla di buon livello, capace di stoppare in situazioni di aiuto dal lato debole.

 




Quali debolezze ha?
In attacco fatica contro centri (o in generale lunghi) nella sfida di fisico (ma non è, anche in questo caso, sempre battuto). Se riceve e si mette in moto senza palleggi è una cosa, se attacca da situazioni statiche cambia il paesaggio, non essendo un passatore sublime seppur non nullo.

In difesa su situazioni off-the-ball non è sicuramente una furia e a rimbalzo va di atletismo ma non sempre trova la posizione giusta.

Non è realizzatore, anche se Reggio non cercava questo, quindi non per forza deve essere vista come una cosa negativa.

Qualche palla persa di troppo ha sempre costellato la sua carriera, seppur breve.

A chi assomiglia tra i giocatori che conosciamo, nel miglior dei casi?
JaJuan Johnson, ex Cantù e Pistoia in Italia, con meno atletismo e verticalità ma molto simile per capacità di mettere palla a terra, colpire dalla media e capacità di tiro sopra la linea delle braccia avversarie.

Perché ha scelto Reggio?
Dopo la positiva prima parte di stagione a Saratov, ha faticato maggiormente a inserirsi nei meccanismi del Paris Basketball e ora torna in un campionato simile alla VTB League con la voglia di misurarsi anche con una coppa, la BCL, più elevata della Europe Cup giocata – anche contro Reggio – lo scorso anno.

Ma “èl boun”?
E’ un giocatore di talento, con quella giusta dose di “follia-talentuosa” che potrebbero renderlo il giusto fit per la Unahotels. Di certo deve integrarsi nel roster reggiano che è pieno di realizzatori e quindi capire che probabilmente uno USAGE di 23-25% come aveva in Russia potrebbe non ripetersi qui. Scelta intrigante, dal valore generale sicuramente alto.